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La reviviscenza di Stanislavskij è il processo attraverso il quale un attore ricorda, indaga, comprende e rivive una sua esperienza passata esclusivamente personale, che sia simile a quella del personaggio che dovrà interpretrare, così da immedesimarsi in esso.
Dunque il metodo si basa sull’immedesimazione psicologica del personaggio e quello dell’attore, tramite la ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore, a tal punto che l’interpretazione di quest’ultimo viene effettuata a livello intimo e dunque più spontanea e veritiera.
Il processo di immedesimazione è composto in quattro fasi fondamentali:
La conoscenza parte dalla lettura del copione, dall’analisi dell’ambiente e dalla situazione in cui si trova il personaggio. La reviviscenza consiste nel ricavare dal proprio bagaglio emotivo le emozioni che il personaggio prova.
La personificazione permette di trasferire le emozioni richiamate nella fase della reviviscenza sulle azioni del personaggio. La comunicazione riguarda la creazione di un rapporto con gli altri attori in scena.
Il cinema include i personaggi più disparati, da quelli buoni e virtuosi a quelli folli e criminali. E non è sempre facile per gli attori saper interpretare il personaggio che gli viene proposto, specialmente quando devono scorrere da un ruolo all’altro.
Qui viene in aiuto il Metodo Stanislavskij, utilizzato dalla maggior parte degli attori statunitensi, che invita a fare proprie le emozioni del personaggio, ad immedesimarsi intimamente con esso cercando il maggior numero di connessioni con sè stessi e le proprie esperienze.
Ecco alcuni degli attori che utilizzano il metodo Stanislavskij:
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